Gheza Anna Maria

Il Raku è un’antica tecnica giapponese legata alla filosofia zen e alla cerimonia del the. Negli anni si è trasformata e sviluppata in occidente, arricchendosi di nuove caratteristiche, colorazioni brillanti e forme moderne. Il Raku ha bisogno di tutti e quattro gli elementi della natura: terra, acqua, aria e fuoco e tanta voglia di sperimentare. La materia prima necessaria, argilla refrattaria, è anch’essa naturale. Il “biscotto” ottenuto da una prima cottura, viene decorato e sottoposto ad un secondo trattamento veloce in particolari forni a gas ad una temperatura tra gli 850/980 C°. Al momento culminante, quando fondono gli smalti usati da decoro, si estrae l’oggetto incandescente dal forno, e lo si lascia alcuni minuti all’aria (ossidazione) e lo si ripone in un recipiente colmo di materiale infiammabile (foglie, paglia, segatura); oppure direttamente nel contenitore senza soggiornare all’aria (riduzione). Dopo alcuni minuti si estrae il manufatto ancora caldo. L’effetto decorativo a craquellè, con riflessi lucidi, ramati, madreperlati, ottenuto a seconda del tipo di argilla e degli ossidi metallici utilizzati, dalle temperature raggiunte, dal tempo di ossidazione e dal tipo di riduzione, fanno del Raku una tecnica ceramica creativa, avvincente e sorprendente.
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